Sulla risoluzione del Parlamento UE sui totalitarismi

Sulla risoluzione del Parlamento UE sui totalitarismi

Nella foto Stalin stringe la mano tutto contento a Ribbentrop. È il 1939. In Germania le leggi razziali sono in vigore e le persecuzioni contro gli ebrei sono già iniziate da anni. (D’altronde anche l’URSS comunista avrà nel suo DNA l’antisemitismo, vedi il “Complotto dei camici bianchi” ecc.). Questo patto coi nazisti darà via libera alla Germania e all’URSS la spartizione del l’Europa dell’est.
In particolare l’Unione Sovietica così può annettere parti di Finlandia, Romania, paesi baltici e mezza Polonia.

Subito, nel settembre 1939, con metodi che diremmo da SS -ma allora le SS erano forse più tranquille- l’URSS comunista uccide in massa 20.000 soldati e civili polacchi e li butta in una fossa comune (vedi strage di Katyn’). Il contributo poi dell’URSS alla sconfitta del nazismo è stato fare di necessità virtù. Ma comunque ha portato poi l’URSS a mantenere gli effetti del Patto Molotov-Ribbentrop, ad esempio dalla regione romena Bessarabia è nata la RSS di Moldavia, l’Ucraina e la Bielorussia si sono mangiate 200 km di Polonia ecc. Ma soprattutto il comunismo applicato ha imposto regimi dittatoriali in mezza Europa, i cui devastanti effetti si vedono ancora oggi a 30 anni dalla caduta del Muro. Direi di finirla con la retorica del contributo dell’URSS alla sconfitta del nazismo. I milioni di soldati dell’Armata Rossa sono stati sacrificati da Stalin per poter arrivare presto e prima a Berlino così da imporre l’applicazione de facto del famigerato patto Molotov-Ribbentrop, spostando i confini e annettendo territori. Anche se poi Stalin non fece nulla per aiutare i rivoltosi di Varsavia nell’autunno del ’44, sebbene l’Armata Rossa fosse alle porte, per potersi attestare lui la ‘liberazione’ della Polonia e imporre la sua influenza. E imponendo regimi liberiticidi in mezza Europa. Quindi questo famoso e retorico contributo sovietico non è stato poi tanto utile e benefico, né per i russi né per gli altri popoli. Ad esempio pochi sanno che i regimi comunisti dell’est Europa si sono poi accaniti contro gli ebrei sopravvissuti e liberati dai lager, anche anni dopo la fine dello stalinismo.

Una nota personale

La libertà è come l’aria. La diamo per scontata e ci rendiamo conto di quanto è preziosa solo quando ci manca, secondo la bella definizione di Calamandrei. Qui nelle democrazie liberali possiamo farlo, non avremmo potuto nei regimi comunisti.

Io sono per metà romeno, e ricordo che a casa di mia nonna a Bucarest quando si parlava -sottovoce- di politica lei copriva il telefono con un panno, per paura che i ‘Securisti’ ascoltassero. Io ero un ragazzino e le dicevo che se il telefono era chiuso non potevano sentire, e lei rispondeva “non si sa mai”. Ma tanto era il TERRORE che mia nonna ha continuato a farlo anche qualche anno dopo la caduta del Muro. Questo aneddoto forse aiuta a chi non ha conosciuto da vicino i paesi dell’Est a comprendere i danni, anche psicologici, che hanno fatto i regimi comunisti a milioni di persone. Un fratello di mia nonna paterna, veronese, è morto da partigiano combattendo i fascisti nel 1944 sulle colline vicentine, mentre mio nonno romeno ha avuto la Stella della Repubblica Popolare Romena per un’azione temeraria contro i nazifascisti. Ma mentre il sacrificio di mio zio ci ha dato la libertà, al di là della cortina di ferro sono passati da un regime liberticida all’altro. Questa è la differenza.
E mio zio partigiano era dell’Azione cattolica e mio nonno non prese la tessera del Partito comunista romeno, nonostante essendo un reduce decorato “nella guerra antifascista” avrebbe avuto strada spianata. Questo per contraddire un’altra mistificazione: che i combattenti antifascisti fossero quasi tutti comunisti mentre in Italia tantissimi erano cattolici, azionisti, liberali ecc.

Ecco perché trovo giusta quella risoluzione del parlamento europeo, pur con tutti i limiti che può avere una risoluzione di quel tipo, mediata fra diversi stati e diversi partiti.
Non ha messo sullo stesso piano nazismo e comunismo, come è stato fatto credere, né ha voluto riscrivere la storia. E’ una risoluzione politica, e noi dobbiamo anche comprendere cosa hanno passato i nostri fratelli europei dell’est.

Per approfondire la lettura della risoluzione da un punto di vista storico: http://www.libertaeguale.it/cari-storici-italiani-anche-il-comunismo-ha-prodotto-regimi-totalitari/

E soprattutto occorre leggere la risoluzione nella sua interezza: https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2019-0021_IT.html

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